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Pasqua è ormai arrivata e con essa una nuova buona occasione per riunirsi e… mangiare! Diciamoci la verità: da nord a sud Italia le preparazioni gastronomiche tipiche del periodo pasquale sono una tentazione anche per i meno golosi. Abbondanza di sapori genuini e profumi inebrianti invadono le nostre tavole per il pranzo di Pasqua e Pasquetta. E per chiudere in bellezza, anche se sazi e stremati, rinunciare a uova di Pasqua e ai classici dessert non è un’opzione contemplabile. Ecco, quindi, 5 dolci tipici di Pasqua italiani fra i più diffusi da assaggiare e condividere.
1. La colomba pasquale, tra i dolci tipici di Pasqua più celebri
Non possiamo che partire con il dolce di Pasqua più famoso d’Italia: la Colomba. Per farla semplice, potremmo definirla la versione pasquale del panettone di Natale con cui condivide alcune caratteristiche. Oggi non manca su nessuna tavola durante il pranzo di Pasqua e resta pur sempre il regalo più gradito di queste festività. Dalla più classica e tradizionale a quelle con farciture gourmet, ce n’è davvero per tutti i gusti.
Quando e com’è nata la colomba di Pasqua
Fu grazie un’intuizione di Angelo Motta se la colomba è diventata oggi uno dei dolci tipici di Pasqua più famosi d’Italia. A Milano, negli anni ’30, il pasticciere fondatore della storica azienda Motta crea un sofficissimo impasto lievitato a base di farina, burro, uova e canditi, ricoperto da una croccante glassa a base di zucchero e mandorle. Tutto ci ricorda proprio il panettone (altro prodotto di punta del pasticciere Motta) tranne che nella forma che, in questo caso, richiama quello di una colomba, simbolo cristiano della Pasqua.
Dove mangiare alcune tra le più buone colombe di Pasqua
La colomba può oggi vantare numerose versioni diverse nei gusti e per tutte le tasche. Nei supermercati l’offerta di colombe commerciali è imbarazzante, ma è ovviamente quella artigianale a fare più gola. Pasticcerie storiche e chef rinomati di tutta Italia fanno ogni anno a gara per sfornarne una versione nuova e più golosa. Ma se si vuole essere fedeli alla tradizione, non ci resta che provarne di buonissime nelle pasticcerie più rinomate di Milano. Qualche esempio? La storica pasticceria Marchesi, la più giovane e informale Pavè (tra le migliori 50 pasticcerie secondo Gambero Rosso) e il pluripremiato Davide Longoni, considerato il protagonista indiscusso del panorama dei lievitati.
2. La pinza, dolce tipico di Pasqua triestino
Tra i dolci tipici di Pasqua più diffusi al nord, c’è la pinza triestina. Si tratta di un pan dolce a base di farina, burro, uova e zucchero. Il risultato? Un prodotto da forno dorato e sofficissimo dalle caratteristiche creste a zig zag che accompagnano le tavole di Pasqua a Trieste e dintorni. Per la sua semplicità e la sua delicata dolcezza è una preparazione versatile da abbinare praticamente a qualsiasi portata di Pasqua.
Origini della tradizionale pinza triestina
Sulle origini della pinza triestina c’è ancora un velo di mistero. Si pensa possa risalire all’Ottocento, quando le massaie triestine crearono questo pane dolce con l’intento di replicare la tipica pitta ebraica. Si racconta che, come per la colomba, questo lievitato dovesse rappresentare una sorta di panettone nella sua versione pasquale. Col tempo la pinza triestina è entrata a far parte delle tradizioni pasquali di Trieste a tal punto da scambiarsi ancora oggi gli auguri dicendo “Bona Pasqua, bone pinze“.
Dove provare 2 delle migliori pinze, dolci tipici di Pasqua a Trieste
Nonostante la lenta e complessa lavorazione, sono tantissime le famiglie che si dilettano ogni anno nella preparazione della pinza triestina tra le mure domestiche. Questo grazie, soprattutto, alla divulgazione della ricetta tradizionale in formato “casalingo” da parte dei Jerian, famiglia dello storico panificio di Trieste. Spoiler: qui è possibile assaggiare l’autentica pinza triestina. Un’altra panetteria consigliatissima è la centrale Cadenaro che dal 1962 sforna prelibatezze dolci e salate e, ovviamente il tipico dolce di Pasqua triestino.
3. La pigna dolce, tra i dolci tipici di Pasqua più diffusi del centro-sud
Chiamata anche casatiello di Pasqua, la pinza dolce è tipica di alcune regioni del centro tra cui Lazio, Marche, Umbria ed è diffuso anche in alcune parti della Campania. Come per la colomba e la pinza triestina, anche la pigna dolce è un lievitato ripieno, in alcuni casi, decorato con glassa. Nomi, forme e farciture di questo dolce spesso cambiano in base alla regione.
Origini e storia della pigna dolce di Pasqua
Di origine medievale, la pigna dolce era una volta caratterizzata da una lunga lavorazione e una lenta lievitazione. Col tempo ha finito, poi, per semplificarsi fino ad arrivare a diventare un dolce da poter preparare anche a casa. Sono, infatti, tantissime le ricette che spopolano online.
L’antica tradizione vuole che il dolce venga preparato con qualche giorno di anticipo per essere consumato esclusivamente la mattina di Pasqua.
Dove trovare alcune delle più buone pigne dolci di Pasqua
Questo dolce è oggi preparato, spesso, in casa dalle mani esperte delle nonne che tramandano la ricetta familiare di generazione in generazione. Tuttavia, in giro tra Marche, Umbria, Lazio e Campania è possibile trovare la pigna dolce di Pasqua nelle pasticcerie e nei forni storici nelle sue diverse varianti, con o senza glassa e sotto diversi nomi (casatiello dolce, pizza dolce, crescia dolce, ecc.). A Roma, ad esempio, potete trovarla al celebre Antico Forno Roscioli col nome di pizza dolce nella sua versione all’anice e uvetta.
Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi.
4. La pastiera napoletana, il dolce delle festività per eccellenza
Non osate chiamarla crostata! Sebbene l’aspetto possa ingannare, la pastiera napoletana è, sì, una frolla ma con un ricco ripieno di latte, zucchero, ricotta, chicchi di grano, burro, frutta candita, uova, vaniglia e aromi di scorza d’arancia, limone e fiori d’arancio. Siamo di fronte a una vera e propria istituzione della tradizione gastronomica napoletana. Sulle tavole di Pasqua in Campania, insieme all’immancabile casatiello (nelle versioni salate e dolci) non può mancare una ricca e profumata pastiera rigorosamente fatta in casa o acquistata nelle rinomate pasticcerie locali.
Storia della tradizionale pastiera napoletana
La pastiera napoletana, tra i dolci tipici di Pasqua più richiesti, ha orgini lontane e misteriose. C’è chi vuole associarla alla leggenda della sirena Partenope a cui venne data in dono come ringraziamento. Altri, invece, preferiscono collocare le sue origini nel 1600 e presso un luogo ben specifico: il Convento di San Gregorio Armeno. Tuttavia, se sulle origini possiamo prenderci il lusso di dubitare ancora oggi, sulla ricetta originale guai a discuterne.
Dove provare 3 delle più buone pastiere napoletane
La pastiera napoletana è una cosa seria: o si segue la ricetta di famiglia gelosamente custodita o si acquista rigorosamente nelle storiche pasticcerie locali. Per assaggiarne una autentica, a Napoli non possono mancare tre tappe in particolare: Scaturchio, regno della pasticceria partenopea dal 1905; Carraturo, dal 1837 una delle più antiche pasticcerie di Napoli; Bellavia, storica pasticceria presente sul territorio dal 1925.
5. La cassata, regina dei dolci tipici di Pasqua in Sicilia
Come per la pastiera napoletana, anche nel caso della cassata siciliana siamo di fronte a un dolce tradizionale tendenzialmente offerto e mangiato tutto l’anno, che si tratti di una semplice domenica o di un’occasione speciale. La tradizione vuole, però, che questo dolce sia legato indissolubilmente alla festa della Pasqua. “Tintu è cu nun mancia a cassata a matina ri Pasqua” (trad. povero è chi non mangia la cassata la mattina di Pasqua).
Base pan di spagna, ricotta, frutta candita e una dolce glassa fanno della cassata un dolce ricco, profumato e irresistibile.
Origini della dolcissima cassata siciliana
La leggenda narra che la cassata nacque grazie a un pastore che mescolò ricotta, miele e zucchero. Nella Palermo di dominazione araba ricca di agrumi, pistacchi e mandorle, la cassata subì col tempo diverse evoluzioni: inizialmente cotta al forno, poi ricoperta di glassa e frutta candita. Le decorazioni colorate e minuziose a base di frutta candita fanno della cassata un dolce non solo buono da mangiare ma anche bello da vedere. Un’opera d’arte che è quasi un peccato smontare (ma che vale assolutamente la pena gustare).
Dove mangiare alcune delle migliori cassate in giro per la Sicilia
Oggi è praticamente impossibile non trovare un’ottima cassata in qualsiasi città e località della Sicilia. A dirla tutta, le tantissime pasticcerie siciliane sparse per l’Italia hanno accorciato le distanze e portato queste prelibatezze fin sotto casa. In terra siciliana, ovviamente, le pasticcerie tradizionali ne producono di spettacolari e squisite, soprattutto nei periodi festivi come la Pasqua. Per citare solo alcuni nomi tra i tantissimi celebri: la pasticceria Costa a Palermo; il Caffè Sicilia a Noto; la Pasticceria Verona e Bonvegna a Catania.
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Limitarsi a scegliere solo 5 tra i tantissimi dolci tipici di Pasqua del Belpaese sarebbe davvero un azzardo, oltre che un’opera riduttiva. In fatto di tradizioni gastronomiche italiane, dolci o salate che siano, possiamo vantare una varietà incredibile da portare a tavola, specialmente nelle occasioni di festa.
Buoni, genuini, belli e non solo: a rendere speciali questi e tanti altri dolci tipici italiani è sopratutto l’affascinante patrimonio storico e culturale che si portano dietro.